Le ciclabili distopiche di Maran

Corso Venezia

Questo post Facebook dell’assessore Pierfrancesco Maran riassume tutta l’arroganza, l’ipocrisia, l’incompetenza e la nocività della giunta Sala.

Il cambiamento delle città. #StradeAperteQuesta foto arriva in diretta da Corso Venezia, da dove è partita ora la…

Pubblicato da Pierfrancesco Maran su Giovedì 30 aprile 2020
Il post dell’assessore Maran del 30 aprile 2020

Nel post, raffigurante i lavori in corso Venezia, Maran si vanta della “tracciatura del percorso ciclabile che collega Sesto San Giovanni al centro della città, nei fatti una rete ciclabile che correrà sopra la Metropolitana 1.”

Innanzi tutto questo post rivela in modo plateale e al di là di ogni legittimo sospetto la malafede e l’ipocrisia dell’amministrazione Sala e la sua mancanza di rispetto verso i cittadini milanesi e la loro opinione.

A chiacchiere, infatti, l’amministrazione Sala afferma di essere interessata affinché i cittadini dicano la loro sul piano Milano 2020 relativo alla ripartenza di Milano nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus. In realtà avevamo a malapena fatto in tempo a diffondere un articolo in cui spiegavamo l’opacità del sistema scelto per raccogliere i commenti dei cittadini (vedi l’articolo di muoverMi La partecipazione millantata), che apprendiamo che i lavori sono già partiti! Inutile, quindi, stupirsi che il sistema scelto dall’amministrazione Sala per far esprimere ai cittadini le proprie opinioni e perplessità non sia il migliore! E’ evidente che a Sala e alla sua amministrazione di tali pareri a priori non interessa nulla!

Ma veniamo al merito. In pratica stanno trasformando deliberatamente un’ampia strada di accesso al centro in uno stretto budello. Appositamente!
Infatti stanno aggiungendo su ogni lato (dipingendo le indicazioni per terra con vernice bianca) un metro abbondante per i pedoni (il Coronavirus è la scusa perfetta per allargare un marciapiede già largo), un metro e mezzo per le biciclette e un altro mezzo metro abbondante fra la “pista ciclabile” e la fila di auto che potranno parcheggiare verso il centro della strada. Facendo il conto stanno eliminando 6 metri di carreggiata. Le corsie saranno quindi solo una per senso di marcia e in grado di far passare a stento due autobus o due camion che dovessero incrociarsi. Stanno trasformando un vialone in una stradina di montagna!

Ora, di solito vale l’obiezione che “tanto in centro ci si può spostare coi mezzi…”. A causa della seppure declinante emergenza Coronavirus la capacità dei mezzi pubblici sarà ridotta a circa il 20% del normale e comunque pare opportuno evitarli, se possibile, ancora per un po’. Quindi questa obiezione non vale! La gente dovrà usare altri mezzi di trasporto!

Chi deve fare solo piccoli spostamenti, non deve portare carichi ingombranti/pesanti e ha le gambe buone potrà ovviamente optare per la bicicletta (ove non volesse andare a piedi come farà chi scrive). Buon per lui!
Ma poi ci sono anche quelli che arrivano da lontano oppure devono ogni giorno fare giri lunghi. Di questi, qualcuno punterà sulla moto. Molti, però, non potranno o non vorranno (la moto non è per tutti!). Per costoro la scelta obbligata sarà usare l’auto.

Ecco, questi lavori sono rivolti contro queste persone, contro le loro esigenze, contro il loro diritto di spostarsi secondo le proprie necessità senza assumere rischi troppo grandi!

Una amministrazione al servizio dei cittadini, di tutti i cittadini, avrebbe messo in piedi un piano per fare fronte alle necessità di tutti alla luce dell’emergenza Coronavirus! Avrebbe cercato di aumentare i parcheggi per permettere anche a chi è nelle condizioni di dover usare l’auto di poterlo fare.

Ma l’amministrazione Sala non è al servizio di tutti i cittadini! L’amministrazione Sala esprime gli interessi, le preferenze, oserei dire le pretese, di una ristretta élite cittadina. Persone che abitano in centro e che lavorano dietro casa da sempre e che ambiscono solo e soltanto a trasformare il centro in un grande cortile condominiale, da lasciar godere a pieno solo a pochi e in cui tutti gli altri devono poter accedere solo quando fa comodo (per venire a lavorare) e solo nelle modalità che arrecano meno fastidio  ai membri di tale élite.
Un grande enorme cortile condominiale alla cui manutenzione e ai cui servizi devono però contribuire tutti, inclusi quelli con accesso limitato! Quando c’è da pagare non escludono mai nessuno.

Ecco quindi che la ratio di questi provvedimenti non è per nulla quella di andare incontro alle esigenze di chi lavora in centro, ma, al contrario, quella di aumentare a dismisura i disagi per chi avrebbe convenienza a recarsi al lavoro in centro con l’auto in modo da obbligarlo, per disperazione, ad optare per altri mezzi di trasporto. E naturalmente sono cavoli del cittadino che arriva da fuori trovare l’alternativa, non certo dell’amministrazione!  

Ma analizziamo alcuni aspetti nel concreto.

La “pista ciclabile” non è presentata da Maran come semplice estensione di quella che già c’è nel tratto più esterno di Corso Venezia (e che ha già eliminato buona parte dei parcheggi che erano presenti in quella parte di strada), bensì come un pezzo di una pista ciclabile che collegherà il centro con Sesto San Giovanni. Maran sottolinea che la pista ciclabile “correrà sopra la Metropolitana 1”, suggerendo implicitamente che chi arriva da Sesto San Giovanni, invece di usare la metropolitana potrà adesso usare la bicicletta.

Una simile idea è un vero insulto al buon senso e alle persone cui è rivolta e illustra bene come per questa amministrazione chi non fa parte dell’elite sia solo un inferiore, un suddito, che deve adattarsi alle convenienze di chi ha il privilegio di decidere. Non sia mai che un inferiore pretenda di arrecare disturbo agli eletti arrivando con la sua auto fin dove costoro hanno la propria dimora! Delitto di lesa maestà! Con la pioggia e col vento, con la neve e il solleone egli deve farsi tutti i giorni 20 km in bicicletta in modo non arrecare fastidio! Del resto è esercizio fisico che fa bene alla salute, no?

Da dove nasce questa idea folle? Nasce dal fatto di avere dovuto sospendere Area C, la cui funzione primaria era proprio quella di dissuadere la gente ad entrare in auto in centro. Fare cassa era solo un mezzo e l’inquinamento solo il pretesto.
Obbligati dall’emergenza Coronavirus a sospenderla (per non perdere la faccia), e anche l’Area B e perfino la sosta a pagamento, l’amministrazione Sala è stata presa dal terrore di non poter difendere la tranquillità del proprio elettorato e quindi ha inventato in fretta e furia questa cosa delle piste ciclabili. Con grande disprezzo delle esigenze della gran parte dei cittadini, ma anche del buon senso.

Cosa succederà la volta che ci sarà un’emergenza e un’ambulanza o un camion dei pompieri si troverà imbottigliata negli ingorghi che necessariamente si verranno a creare? Dove parcheggeranno i mezzi di chi effettua le varie manutenzioni dei palazzi? Ogni taxi che si fermerà per prendere o far scendere un cliente bloccherà tutto il traffico. E così via! I casi che si possono immaginare sono infiniti.

La verità è che ancora una volta l’amministrazione Sala sta dimostrando di avere a cuore solo le preferenze di chi già sta meglio e di fregarsene totalmente delle esigenze della gran parte dei cittadini, in particolare di quelli che devono spostarsi in città per lavoro. Una amministrazione che per assecondare le preferenze di pochi danneggia tanti, ostacolando la gran parte di coloro che creano ricchezza col proprio lavoro e rendono grande questa città.

Ah! E vogliamo scommettere che finita l’emergenza Coronavirus non si tornerà affatto a come era prima (salvo, naturalmente, la riattivazione di Area B, Area C e sosta a pagamento) e i nuovi ostacoli alla mobilità rimarranno in maniera permanente? Anzi probabilmente ne aggiungeranno altri.

(2) Commenti

  1. Si io che voto Sala boccio Sala con una squadra di incompetenti, quelli delle salamelle intorno al Castello ( chi si ricorda saprà !)

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *