Sala: da “Milano non si ferma” a “Milano deve fermarsi”

Beppe sala influencer

Il 27 febbraio Sala pubblicava sulle pagine dei suoi social lo spot “Milano non si ferma”, tutto bello tronfio metteva il cappello su un video prodotto per il web da un centinaio di brand della ristorazione italiana, dimenticandosi (guarda caso) di specificare che non era farina del suo sacco.
Una bella iniziativa di cui si è truffaldinamente attribuito il merito, mentre lui per la città non stava facendo nulla, protagonista di un immobilismo imbarazzante e di una sottovalutazione del problema Coronavirus, Sala invitava i milanesi a “non fermarsi”, a diffondere il contagio. E il contagio si è diffuso al punto che Milano è stata impacchettata insieme a tutta la regione.

Milano non si ferma!#forzamilano#milanononsiferma

Pubblicato da Beppe Sala su Giovedì 27 febbraio 2020

Ieri il prode Sala corregge il tiro: con un altro post sui social: ” State a casa il più possibile “. Insomma Milano si deve fermare! Una bella retromarcia in meno di dieci giorni! Prima si bulla che a Milano si va avanti, poi si schernisce dietro ai fatti e sforna dichiarazioni da buon padre di famiglia, ma dietro alle parole non c’è nulla.

Dobbiamo cambiare le nostre abitudini di vita, dobbiamo evitare il più possibile contatti non strettamente necessari. Solo se saremo uniti e non minimizzeremo la situazione potremo superare questo momento difficile. Spieghiamolo bene ai nostri figli, prendiamoci cura degli anziani”

Beppe Sala, 8 Marzo 2020
Beppe Sala Regala borracce

Beppe Sala, il sindaco degli spot elettorali, l’uomo dai calzini arcobaleno, il generoso che a settembre regalò centomila borracce agli studenti milanesi (QUI la notizia), ora con l’emergenza Coronavirus piange miseria. Elemosina fondi al governo per gestire la crisi, economica di Milano. La notizia è apparsa sul Corriere della Sera di oggi.
In fondo la giunta ha già dichiarato che non è disposta a rinunciare agli introiti di Area C e dei parcheggi sulle strisce blu, perché mancano fondi. A settembre il sindaco sottraeva liquidità alle partecipate MM e A2A per regalare borracce che chiunque avesse un minimo di etica ambientalista aveva già comprato senza aspettare l’elemosina del Comune in nome dell’ideologia green.
Oggi invece che si parla di cose serie, di una economia locale in ginocchio a causa del Coronavirus, i soldi non ci sono più e si elemosinano fondi al Governo. Sala piagnucola ” Ci vogliono forti iniezioni di liquidità “. Il Comune di Milano è ormai tristemente noto sia per gli sperperi di matrice ideologica (vedi ciclabili inutilizzate o piazze tattiche) che per il sistematico foraggiamento di associazioni amiche, nonché per il sistematico ricorso agli utili delle partecipate per ripianare i buchi di bilancio.

In aula la maggioranza boccia gli emendamenti dell’opposizione che chiede a gran voce degli stanziamenti importanti per fronteggiare la crisi scatenata dall’emergenza Coronavirus e non rende noti con anticipo i dati di bilancio e i preventivi di spesa. Non riusciamo a capire come senza alcuna trasparenza Sala si permetta di rivolgersi con il cappello in mano al Governo dallo scranno di sindaco di una città già martoriata da tasse e gabelle di ogni tipo e che non ha fatto nessuno sforzo economico, dichiarando addirittura di non essere in grado di rinunciare pro-tempore agli introiti di Area C e delle strisce blu dei parcheggi. Un sindaco che appare solo negli spot con le magliette che esortano a “non fermarsi” quando l’OMS già da tempo stilava protocolli per l’autoisolamento.

Una pessima figura non degna di una grande città come Milano con una giunta che si sta dimostrando incapace di servire i suoi cittadini come dovrebbe fare una amministrazione responsabile. Un sindaco che in aula consigliare è un ectoplasma, un sindaco che non riesce a contenere le spese ideologiche, non contiene il foraggiamento delle associazioni amiche, non riesce mai a chiudere un bilancio senza “rapinare” gli utili delle partecipate, con che faccia oggi chiede liquidità al Governo?

Autore

  • Laureato in Economia e commercio, giornalista pubblicista, motociclista da sempre. Dopo tanti anni di lavoro nel settore automotive in cui mi sono occupato di ricerche di mercato, giornalismo, retail e gestione di uffici stampa per diverse grandi realtà del settore, ora mi occupo di Cybersecurity e Cloud Computing. La mia passione per la politica, l'attività svolta con muovermi (e anche in precedenza) e l'amore incondizionato per Milano, mi hanno fornito lo stimolo per una candidatura alle prossime comunali nella lista di Fratelli d'Italia con l'impegno di contribuire al miglioramento della viabilità e garantire libertà che l'attuale giunta sta negando.

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